La situazione giudiziale nella separazione in Italia e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) – Panoramica dei diritti violati e proposte di intervento

24 novembre 2022 - Ore 21 - 23
Fino a oggi, la CEDU ha condannato lo stato Italiano per ben 128 casi (su 150-160 in totale). 128 casi sono un'enormità stravolgente per aver Violato i Diritti Umani sulle Relazioni Familiari, previste dall'art.8 della costituzione. Per la Corte Europea dei Diritti Umani “vivere insieme, genitori e figli, è l'elemento fondamentale per la crescita"
L'Italia è il paese che più di tutti ha violato questi Diritti!

Che cosa è la Cedu? – Per Cedu si intendono sia la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950 sia la Corte europea dei diritti dell’uomo, istituita nel 1959 proprio per assicurare il rispetto della Carta nei paesi firmatari. Ha sede a Strasburgo ed è un’autorità internazionale indipendente: non va infatti confusa con la Corte di giustizia dell’Unione europea, con sede in Lussemburgo, che è al contrario un organo dell’Unione Europea.

Italia e CEDU – Nella fattispecie, rispetto all’art. 8 della Convenzione, l’Italia è stato il paese che ha ricevuto più condanne in Europa negli ultimi 15 anni, ben 128! L’art. 8 prevede la tutela del rispetto della vita privata e delle relazioni familiari, dove le relazioni familiari si riferiscono a relazioni con i figli, nella gran parte dei casi.

E’ una violazione che sembra nulla ma in realtà è gravissima perché scardina la società, i suoi princìpi morali, la genealogia biologica e interrompe la trasmissione delle esperienze.

Per la Corte Europea dei Diritti Umani “vivere insieme, genitori e figli, anche da separati, è l’elemento fondamentale per la crescita

Teniamo conto del fatto che per arrivare alla CEDU fino a qualche anno fa, c’era l’obbligo di fare i tre gradi di giudizio fino alla Cassazione, oggi si presenta direttamente l’istanza. Dobbiamo inoltre mettere in evidenza l’enorme crescita delle segnalazioni di violazione.

Si manifestano essenzialmente 2 tipologie del reato: il primo quando in forma privatistica un genitore impedisce all’altro di frequentare i figli, con omissione dello Stato nel tutelare i diritti umani; il secondo quando è lo Stato che introduce una interferenza nel libero fluire delle relazioni familiari, ad esempio il caso in cui un genitore è indagato per presunte violenze familiari e a quel punto è privato e sospeso nel poter frequentare e crescere i figli, e questo anche in assenza di un grave reato. La sospetta violenza endofamiliare non riguarda i figli, ma riguarda solo la coppia.

Questa grave disattenzione giuridica, diffusa ed estesa, che viola i Diritti Umani, determina l’assenza di giustizia, con danni irreparabili, e senza neppure un adeguato ristoro economico. E’ un problema che deve essere risolto!!

Non esiste in Italia la sensibilità culturale di trattare adeguatamente il Diritto di Famiglia ed è la ragione per cui veniamo condannati più volte dalla Corte Europea CEDU.

Noi cosa possiamo fare? È l’argomento che tratteremo con i nostri esperti: Carlo Piazza Avv. Familiarista e Barbara Camilli Dott.ssa Psicologia Giuridica. L’invito è aperto a tutti: genitori, nonni, zii e figli, ma anche amici e parenti. Insomma a tutti quelli che hanno percepito la violazione del diritto dei figli alla frequentazione delle persone care dopo la separazione tra i genitori.

La serata sarà in presenza presso la nostra sede, corso Cavallotti 9 a Novara, e online per chi è lontano, tramite il link: https://us06web.zoom.us/j/88956834839?pwd=NEJLY3JTK3BSZ2lEQzJiR29mK2xxQT09

SOS 3383728423 – https://www.papaemammeseparationlus.org/

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