Si rendono quindi necessari nuovi modelli di approccio metodologico e sociale ai problemi che questa situazione pone, non si può più pensare a logiche tradizionali, di risoluzione dei conflitti familiari e dell’aiuto a chi ne ha bisogno.
Da svariati tipi di analisi (dati Istat su dati del Ministero della Giustizia, siti di Associazioni familiari e di altre categorie professionali, ecc.), si denota che le richieste di separazione sono in costante aumento quindi con un numero sempre più elevato di minori coinvolti. La coppia entra quindi in uno stato di crisi che che porta alla rottura del sistema famiglia.
Lo stato di separazione porta ad una condizione di solitudine e di elevato stress psicofisico, con conseguenti stati di malessere in tutti i componenti familiari (ricadute sul piano sociale, affettivo, relazionale, economico e professionale) e con un elevato rischio a mantenere la qualità e la continuità del ruolo genitoriale.
Ancora oggi, in assenza di soluzioni che consentirebbero di far condividere gli effetti ad entrambi i coniugi in separazione, dove, uno solo di essi è costretto a lasciare la casa coniugale (tipicamente il padre, ma non sempre), il quale spesso non ha la capacità economica per trovare soluzioni abitative idonee allo svolgimento dei più elementari compiti di cura dei dei figli, (nursery, alimentazione e preparazione dei pasti, giochi, compiti scolastici, etc).
Tale “impasse”, statisticamente, assume proporzioni di una certa entità proprio durante il giorno, momento di maggior cura filiale in cui moltissimi genitori, appartenenti a questa categoria in tal modo disagiata, non sono in grado di ricreare un ambiente adatto alla prole.
Gli studi che stanno alla base del nostro progetto, pertanto, hanno rilevato un bisogno complesso e articolato, e attraverso il progetto qui esposto, ci si propone di intervenire sul territorio con azioni innovative, finora mancanti.
É in quest’ottica che nasce il progetto CEF – Centro Etico Famigliare
